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Non pensare ad un elefante rosa


Non pensare ad un elefante rosa

Vi siete mai imbattuti nel famoso aneddoto pronunciato da chi, con modi del tutto convincenti, vi intima “Non pensare ad un elefante rosa", mi raccomando non pensare all’elefante rosa!”?

Qual è il risultato?
Generalmente, seppure per una frazione di secondo, la mente ha visualizzato proprio ciò a cui non volevamo pensare, in questo caso il nostro elefante rosa!

L’aspetto interessante è che questo processo cognitivo è del tutto naturale perché il nostro cervello non è stato programmato per elaborare in modo innato la negazione, piuttosto, questa operazione mentale deve essere compiuta in un momento successivo e coscientemente (seppure il tutto richieda tempi davvero brevissimi).

Cosa ha a che fare tutto ciò con il dialogo interno?
La rilevanza è maggiore di quello che si possa pensare, infatti, tutto quello che ci diciamo ha un impatto sul nostro stato cognitivo ed emotivo. A supporto di tale affermazione proviamo a sostituire l’espressione ‘non penso all’elefante rosa’ con una condizione che ci crea disagio, ad esempio “non voglio arrabbiarmi” oppure “non voglio agitarmi”.

Esattamente com’è accaduto per l’elefante rosa, il cervello si sintonizza sull’oggetto a cui è rivolta la nostra attenzione (rabbia o l’agitazione) e poco importa se la nostra intenzione sia di evitare quelle condizioni.

Il sistema limbico e le aree ad esso associate deputate all’elaborazione delle esperienze (es. la corteccia prefrontale attivata per consentire la costruzione di significati) si prepareranno a fronteggiare un potenziale stimolo irritante o ansiogeno.

Ecco perché una strategia che possiamo allenare per rendere più efficace il dialogo interno è trasformare le affermazioni negative nella loro controparte positiva.

Per agevolare la trasformazione possiamo chiederci “come preferisco sentirmi?” al posto di proiettarci su cosa non vorremmo provare.

Sostituire alcuni termini depotenzianti con dei sinonimi che favoriscano un flusso di energia mentale maggiormente proattivo può essere un buon allenamento che consente di creare nuove abitudini all’utilizzo di espressioni differenti con cui rivolgerci a noi stessi.

Uno dei numerosi vantaggi della Ginnastica Mentale® di Assomensana, oltre ad allenare queste modalità di comunicazione interna, è rappresentato dall’opportunità di favorire il confronto in gruppo e ricevere feedback sugli schemi abituali che, se a volte risultano poco efficaci, incentivano a riprovare, a ritentare con strategie diverse a cui, magari, da soli non avremmo pensato.

Dott.ssa Nicoletta Porcu - psicologa, psicoterapeuta e Brain Trainer Assomensana a Lodi e Piacenza


20/02/2022 10:03:54

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