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Il lavoro della memoria sensoriale: vista


Il lavoro della memoria sensoriale: vista

Nell'articolo precedente ci si domandava se: "C'è differenza nel ricordare ciò che vediamo, odoriamo, assaporiamo e tocchiamo da ciò che sentiamo?"

Le vie di accesso alla memoria sono almeno 5 e corrispondono ai 5 sensi. In questo articolo parliamo della vista.

Ricordiamo attraverso la vista. L’essere umano è una specie diurna, che vive di giorno, e quindi ha avuto la necessità di sviluppare maggiormente la vista rispetto agli altri sensi (i pipistrelli hanno sviluppato l’udito, i serpenti l’olfatto e la termica ecc.). Le aree dedicate all’elaborazione delle informazioni visive sono fra le più estese del cervello: ricopre un’area, il lobo occipitale, posta dietro la nuca e grande come una banconota da 20 euro!

Ricordare un oggetto già visto è un compito relativamente facile per la nostra memoria. Lo sanno bene gli studenti che riferiscono con orgoglio di avere una buona ‘memoria fotografica’ e di ricordare le nozioni in base alla pagina del libro. Anche i volti si ricordano abbastanza facilmente (non altrettanto i nomi ad essi associati!), anche se questi, i volti, sono registrati in un’altra struttura cerebrale, il giro fusiforme, posizionato nell’emisfero destro del cervello, più o meno dietro l’orecchio.

Nei prossimi articoli parleremo di:


25/10/2021 07:36:30