Questo sito può far uso di widget di terze parti che utilizzano i cookies.
Per maggiori informazioni leggi la nostra cookie policy
Lo strano legame intestino-cervello


Lo strano legame intestino-cervello

L’intestino è stato a lungo ritenuto una parte poco nobile del nostro organismo, deputato all’assimilazione e smaltimento del cibo.

Ora, una nuova linea di ricerca ha messo in evidenza come l’intestino sia tutt’altro che passivo e sia strettamente legato al cervello. Quando l’intestino sta bene, anche l’individuo ha una sensazione di benessere, mentre uno squilibrio a livello intestinale incide negativamente sull’equilibrio mentale.

Basti pensare a come ci sentiamo quando siamo costipati, piuttosto che dopo un buon pasto. La sensazione di benessere mentale cambia notevolmente. Quante volte abbiamo sentito dire “sento le farfalle nello stomaco”, “me la faccio sotto dalla paura”, “ho lo stomaco chiuso dalla rabbia” ecc.

Senza scomodare la medicina orientale, per la quale l’intestino controlla la memoria e le emozioni ed è un chakra energetico, la medicina occidentale ha riconosciuto a questo organo il ruolo di ‘secondo cervello’, con i suoi 100 milioni di neuroni che interagiscono e condizionano il funzionamento mentale.

Forse non tutti sanno che l’intestino produce importanti neurotrasmettitori - sostanza che serve per far comunicare i neuroni tra di loro - come l’acetilcolina, le catecolamine, il Gaba e la serotonina, responsabile delle sensazioni come la serenità, la piacevolezza e l’appagamento.

Quando abbiamo mal di pancia, ci sentiamo male e di cattivo umore, poichè l’intestino produce fino al 90% della serotonina, mentre la restante parte viene prodotta dal cervello.

Inoltre, l’intestino ospita il 70% del nostro sistema immunitario.

Insomma, un intestino che lavora bene è un ottimo alleato per il nostro benessere mentale.

Ma si può intervenire sull’intestino per farlo funzionare meglio?

Le ricerche scientifiche dicono di si. Intervenire sull’intestino permette di modificare la salute psichica di persone che soffrono di ansia o depressione, ma anche su persone sane, con effetti benefici e preventivi. Ciò, grazie ad specifici batteri, chiamati psicobiotici che possano influire sull’umore e sullo stress.

I probiotici sono diventati noti al grande pubblico per le loro capacità di aiutare le funzioni intestinali.

Tra i ceppi batterici più noti e amici della salute, si annoverano: Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus helveticus e Bifidobacterium longum.

Questi sono diventati anche degli “psicobiotici”. Infatti, gli ultimi due sono noti per alleviare lo stress psicologico, la depressione, la rabbia, l’ostilità, e l’ansia dopo 30 giorni di assunzione, grazie alla loro influenza sulla produzione della serotonina, del cortisolo e di altri composti neuroattivi.

A proposito della serotonina, da questa sostanza prodotta dall’intestino si forma la melatonina, conosciuta per il suo ruolo attivo nell’addormentamento, oltre ad essere il neurotrasmettitore della longevità, della rigenerazione e del recupero psicofisico.

Tra gli psicobiotici non possono mancare le vitamine del gruppo B, direttamente collegate ad un buon funzionamento cerebrale.

Bassi livelli di vitamina B6, B12 e folati, in particolare, sono associate a bassi livelli di S-adenosil-metionina, una molecola con effetti antidepressivi e potenzianti le funzioni cerebrali.

La deficienza di queste vitamine, insomma, viene correlata con la diminuzione della memoria, stati ansiosi e confusione mentale, irritabilità e depressione.

Per ottenere tutti questi benefici a livello mentale, oltre che riequilibrare l’intestino, diminuirne l’infiammazione e proteggere la mucosa intestinale per un corretto assorbimento dei nutrienti, è opportuno basarsi su una buona alimentazione e assumere regolarmente vegetali - che contengono fibre, proteine magre, grassi buoni, tisane e preparati ad azione depurativa e disintossicante.

In più le mele, le pere, le prugne, e le verdure della famiglia delle crucifere - cavolo, cavolfiore, cavolo rosso, cappuccio, verza - ricche di zolfo, svolgono un’azione disintossicante, favoriscono la peristalsi e la digestione. E
ancora rucola e ravanelli, cipolla, porro, sedano, finocchio, carciofi e zucchine.

Insomma, sembra ripetitivo, ma qualsiasi frutta e verdura che si trova sulle nostre tavole fa bene. Ma adesso abbiamo un motivo in più per mangiare questi alimenti: l’apporto dei preziosi psicobiotici!

Prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari - neuropsicologo, presidente di Assomensana, docente all'Università di Milano


02/09/2023 10:23:44

PATROCINI & SPONSOR