Questo sito può far uso di widget di terze parti che utilizzano i cookies.
Per maggiori informazioni leggi la nostra cookie policy
Curcuma e cervello


Curcuma e cervello

La curcuma è una radice che viene utilizzata da oltre 5.000 anni nella medicina ayurvedica come depurativo generale, digestivo, antinfiammatorio, contro la dissenteria, artrite e disturbi epatici.

La radice è ricca di curcumina, proteine, glucosio, vitamina C e fruttosio.

E’ utilizzato nell’industria alimentare e l’Unione Europea ha codificato la curcumina al primo posto tra gli additivi: E100.

Oltre a migliorare la salute del fegato, contribuire ad eliminare gli eccessi di colesterolo e facilitare la digestione dei pasti abbondanti e ricchi di grassi, si è dimostrato che la curcuma è un buon alleato per la memoria: a dirlo una ricerca condotta dall’Università della California pubblicata sull’American Journal of Geriatric Psychiatry che ha preso in esame 40 adulti tra i 50 e i 90 anni con lievi disturbi della memoria.

La ricerca ha dimostrato risultati migliori del 28% su chi aveva assunto curcuma ogni giorno.

E non solo: i benefici riscontrati nel campione preso in esame riguardavano anche un lieve miglioramento dell’umore e delle regioni del cervello che controllano le funzioni emotive.

Gli studiosi non sono ancora sicuri del modo in cui essa agisca, tuttavia ritengono che le sue benefiche proprietà riescano a ridurre l’infiammazione cerebrale, “che è stata collegata sia alla malattia di Alzheimer sia al disturbo depressivo maggiore”.

Come assumerla?

Il modo migliore per consumare questa spezia è a crudo, per mantenere le sue proprietà, aggiungendola a fine cottura nelle pietanze, meglio se associato al pepe nero o all’olio d’oliva, per migliorare l’assorbimento che altrimenti sarebbe difficoltoso per il nostro organismo.

La dose ideale?

3-5 grammi al giorno.

La curcuma può essere utilizzata anche come bevanda: aggiungere la dose consigliata della spezia in un 1 litro di acqua portata ad ebollizione e bevuta in due tazze da tè al giorno, magari in aggiunta al miele e ad un pizzico di pepe nero.

Da: www.veb.it
D.ssa Angela Sorrentino


11/11/2023 20:25:41

PATROCINI & SPONSOR