Questo sito può far uso di widget di terze parti che utilizzano i cookies.
Per maggiori informazioni leggi la nostra cookie policy
Dentro o fuori di noi?


Dentro o fuori di noi?

Gli antichi latini dicevano “Unicuique suum”: a ciascuna persona deve essere riconosciuto quanto gli spetta.

Noi oggi tradurremmo questa espressione del diritto romano con “a ciascuno il suo”, per esprimere il riconoscimento di una competenza (a ciascuno il proprio mestiere) o di un compito (a ciascuno la propria parte).

Il principio “Unicuique suum” vale anche per la nostra mente che, per sua natura, produce pensieri, così come il fegato produce la bile e il pancreas l’insulina.

Qual è la differenza?

Ovviamente non possiamo decidere consapevolmente come, quando o se far produrre bile e insulina, mentre ci sembra di avere un maggior potere sui nostri pensieri.

Ma è proprio così?

La risposta è affermativa solo in parte: in realtà non possiamo decidere se o quando la mente produrrà un pensiero, molti di essi sorgono spontaneamente, ma possiamo valutare come utilizzare quel pensiero, per esempio distinguendo i giudizi (“sono capace”) dalle descrizioni (“ho adottato una strategia efficace”).

Nel 1954 lo psicologo americano Rotter introdusse per primo il concetto di “Locus of Control” (lett. ‘luogo da cui si esercita il controllo’), ad indicare la tendenza degli individui a riconoscere di avere o meno un certo margine di controllo sugli eventi della vita.

Nel corso degli anni, il costrutto del Locus of Control è stato approfondito e ampliato, ma in sintesi è possibile individuare due atteggiamenti di base nell’attribuire le cause alla base di un evento: persone con un Locus Esterno tenderanno ad attribuire le cause di successi e insuccessi a fattori esterni (es. difficoltà del compito, la fortuna o il caso), mentre le persone più orientate verso un Locus Interno attribuiranno le cause a fattori legati alle proprie capacità e abilità personali (sono riuscito grazie alle mie capacità; non ce l’ho fatta perché non sono capace).

Nella maggior parte dei casi, gli individui possiedono un mix delle due modalità. Molto spesso, però, con l’avanzare dell’età le persone tendono ad attribuire a fattori interni i propri insuccessi (incapacità) e a fattori esterni i propri successi (fortuna, caso ecc.), portando in secondo piano il ruolo delle proprie competenze e abilità. Ciò crea una distorsione e svalutazione delle proprie capacità.

La Ginnastica Mentale® è un’ottima occasione per prendere atto delle proprie potenzialità. Le persone si impegnano a svolgere esercizi sempre più impegnativi, constatando di avere le capacità per affrontarli.

Dott.ssa Nicoletta Porcu - psicologa, psicoterapeuta e Brain Trainer Assomensana a Lodi e Piacenza


01/06/2023 06:34:01

PATROCINI & SPONSOR